Sul Corriere Fiorentino del 15 gennaio 2013 si parla di Smartphone Applications e anche del Centro di Eccellenza MICC.
Quello delle App è un mondo sempre più in evoluzione perché direttamente legato al mercato degli smartphone, che continua a fatturare senza conoscere la parola crisi. Così, anche nel panorama toscano, c’è chi ha deciso di scommetterci e lavorare soprattutto su commissione, creando applicazioni per altre aziende.
Il futuro della App nel contesto universitario e toscano, si legge nell’articolo, è legato al centro di eccellenza nazionale dei nuovi media, il Media Integration and Communication Center (Micc) dell’Università di Firenze. Qui tra docenti, ricercatori, assegnisti, sono almeno in venti (in foto) a sperimentare i futuri meccanismi di videosorveglianza intelligente, ma molte ricerche si concentrano anche sui dispositivi mobili: «Gli smartphone saranno sempre più parte di noi, non ci staccheremo più», spiega il professore Alberto Del Bimbo, direttore del Micc, dove si stanno ultimando le app tra qualche mese a disposizione di tutti. Una manderà in pensione i Qr code, perché con la app Smartlogo basterà fotografare il logo di un prodotto per avere tutte le informazioni necessarie. La più attesa è però l’applicazione che sovrapponendo lo smartphone permetterà di rivedere nello stato originale opere, chiese o edifici danneggiati dal tempo.
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